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Forzuti, fusti, maggiorati: la destra, il peplum e una certa idea di maschilità

in G. Albert, G. Carluccio, G. Muggeo, A. Pizzo (eds / a cura di), Ciao Maschio. Politiche di rappresentazione del corpo maschile nel Novecento, Rosenberg & Sellier, Torino 2019, pp. 135-154. Proceedings of the International Symposium / atti del convegnoBody Politics. Representing Masculinity in Media and Performing Arts, Università degli Studi di Torino, 6 June 2017.


ABSTRACT

Silent peplum notoriously offered a model of masculinity in which Fascism was able to recognize itself. Instead, the connection between the peplum of the 1950s and 1960s and the fall of Fascism has never been addressed. This essay examines how, and with which strategies and meanings, the new peplum was received by ultraconservative magazines which guarded the relics of fascist imagery. Recognition was then replaced by disavowal, and a no more hegemonic masculinity was blamed for carrying unacceptable values and homoerotic undercurrents. This article explains how what used to be synonym for strength, sexual potency and a binary conception of gender was now accused to be instead a cover for fragility, impotency and ambiguity, and the meaning of certain consonance between the rightist and the leftist reception of peplum. It considers also how Forza e salute (later renamed Ercole) – one of the first Italian bodybuilding magazines – answered back promoting a positive image of muscle-bound men, exploiting again the peplum and insisting on sexuality through no less conservative discourses.

Il modello di maschilità offerto dalla prima generazione del peplum è stato collegato in vario modo all’avvento del fascismo, sulla base di un immaginario parzialmente condiviso. Non è però mai stato indagato il collegamento tra la sua riproposta negli anni del boom e la caduta del fascismo stesso. Questo saggio ricostruisce strategie e significati della ricezione del nuovo peplum da parte dei rotocalchi di estrema destra che nel dopoguerra custodiscono i resti dell’immaginario fascista. Si mostrerà così come al rispecchiamento subentri la sconfessione di una maschilità (non più egemone) cui sono ora attribuite valenze opposte rispetto a quelle care al fascismo, che riportano in superficie le tensioni omoerotiche. Si indaga dunque su come tali tensioni stiano al centro dell’opposizione tra forza, potenza sessuale e binarismo di genere da un lato, e fragilità, impotenza e ambiguità dall’altro; sul senso della consonanza tra simili letture e quelle proposte da sinistra; sul tentativo, da parte di una delle prime riviste italiane di cultura fisica, Forza e salute, poi rinominata Ercole, di offrire una risposta alternativa usando proprio il peplum per promuovere il culturismo come fonte di un’opposta immagine virile intrecciandolo con la sessualità.

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