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Publisher's website B

Worldcat B

Opac B

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appreciations

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"wonderfully researched, lucidly organised … A new kind of gay film history ... a model of historical research."

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Richard Dyer, King's College London

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"An impressive contribution to queer/Italian studies."

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John Champagne, author of Italian Masculinity as Queer  Melodrama

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"apre un orizzonte culturale e storico completamente nuovo."

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Giovanni Dall'Orto, author of Tutta un'altra storia. L'omosessualità dall'antichità al secondo dopoguerra

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related works

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Research:

CInema and Homosexuality

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Books:

Homosexuality and Italian Cinema

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Articles:

“‘Parlavo vivo a un popolo di morti’. Comizi d’amore, cinema-verità e film a tesi”

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“A Story of Love and Blood: The Strange Connection Between Ludwig II, Luchino Visconti and the Italian Pornographic Comic Books”,

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“Gli ‘strani gusti sessuali’ di Carlo. Profondo rosso come psicopatologia hitchcockiana ‘tollerante’”

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“L’anti-diva, l’anti-autore e una certa idea del pudore. Note intorno a Dimenticare Venezia

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Alla corte di Re Luchino. Visconti visto dalla stampa dell’estrema destra laica

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Interviews:

Interview on the book (in Italian)  B

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other books

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Copertina_omosessualità_e_cinema_copia.j

Omosessualità e cinema italiano. Dalla caduta del fascismo agli anni di piombo

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UTET, Torino 2019, pp. XXI, 318 

300 ill. b/w

 

Original edition, Homosexuality and Italian Cinema: From the Fall of Fascism to the Years of Lead, Palgrave, London 2017

SINOSSI

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A partire da una vasta ricerca d’archivio e dall’esame di oltre 600 film, il volume ricostruisce per la prima volta i rapporti tra omosessualità e cinema italiano tra gli anni Quaranta e gli anni Settanta, nella convinzione che abbiano svolto un ruolo di primo piano nel quadro della battaglia cruciale che si è giocata intorno alla sessualità coinvolgendo società, politica e gran parte dell’industria culturale nazionale. Le rappresentazioni d’autore e quelle popolari, le negoziazioni tra intenzioni e saperi differenti di cui esse sono il risultato, la gestione delle posizioni nell’industria, i rapporti con censura e magistratura, il divismo, la critica e le prassi del pubblico (anche omosessuale) sono messi in relazione al mutare dei contesti intrecciando i materiali più diversi, dai rotocalchi alla letteratura, dalle interrogazioni parlamentari ai documenti riservati della burocrazia statale, dai quotidiani di partito ai fumetti pornografici, dalle sentenze di tribunale ai fogli dei primi movimenti omosessuali. Quella che emerge è una storia culturale insospettabilmente ricca in cui timori e avversioni si accompagnano costantemente a piaceri e complicità inconfessabili. Si tratta dell'edizione italiana, rivista, corretta e aumentata, di Homosexuality and Italian Cinema: From the Fall of Fascism to the Years of Lead

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​RECENSIONI

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“In this wonderfully researched, lucidly organised book, Mauro Giori does not so much take us beyond the internationally renowned gay cinema of Visconti and Pasolini as place this in the extraordinarily rich, elusive and thrilling cinema of its time. His book is more than a fascinating overview of homosexuality in Italian cinema in a period exciting equally for the richness of Italian cinema and the emergence of gay identities. It is also a new kind of gay film history, weaving together film texts with production and censorship, gossip and scandal, festivals, criticism and cinemagoing, all beautifully contextualised in relation to the politics and culture of the times. This is a model of historical research and a vibrant account of an astonishing moment in queer culture.”

(Richard Dyer, Professor Emeritus of Film Studies, King’s College London)

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“This archival work unearths a broad range of texts, from newspaper articles and exposés, to gossip, to film reviews, to documents relating to the production history of a film, including why and how certain images of homosexuality were censored. […] Giori’s is a kind of polyphonic history, cinema and Italian homosexuality being distinct melodic lines that sometimes harmonize, sometimes create dissonance, and sometimes crisscross to be indistinguishable. Reading this study, one often feels a sense in which the history of post-war Italian homosexuality is the history of post-war Italian cinema, and vice versa.

One of the strengths of this highly readable, often witty book is precisely the author’s flexibility of approach. Working 'across' film theory and film history, film history and cultural history, queer theory and queer history, cinema studies and queer studies (and queer cinema studies), as well as close analysis and reception studies, Giori has produced an impressive contribution to queer/Italian studies. Homosexuality and Italian Cinema is not simply a survey of representations of homosexuality in post-war Italian film – in and of itself invaluable – but a history of continuities and ruptures in the discursive construction of Italian homosexuality. […] Rather than cast the history of homosexuality and Italian cinema as the gradual attempt by Italian film to release homosexuality from the shadows of silence and invisibility, Giori instead identifies 'cultural lines of force', paired oppositions that characterized the production and reception of cinematic images of homosexuality in the post-war period. He convincingly argues that, in each case, the dominant strategy to disqualify and delegitimize homosexuality made possible a reverse- discourse via which homosexuality could speak and was seen. […]

What Giori’s employment of a Foucauldian model ultimately makes possible is a certain restoration of the 'openness' of the historical moment, an attentiveness to the competing and conflicting strategies whereby homosexuality was both silenced and made to speak, the two moves dependent upon one another. […] Throughout his study, Giori is particularly attentive to Gérard Genette’s concept of paratext, those 'external' factors that 'encrust' the film and inform its reception, including conflicting social understandings of homosexuality. Specifically highlighting the long shelf life in Italy of both pederastic and third sex models of same-sex desire, Giori’s study reminds us that the incoherent coexistence of these two models productively undermines a historicist attempt to define univocally 'our modern sexuality.'”

(John Champagne, gender/sexuality/italy B, 2019)

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Straordinario esempio di nuova storiografia che affronta senza remore temi di storia popolare e di cultura di massa, in questo caso intrecciando la storia della sensibilità italiana in tema di omosessualità (in un certo senso scrivendo la storia stessa della società italiana, sia pure da un punto di vista peculiare) e il cinema del Bel paese, scendendo nei dettagli di produzione, di sceneggiatura, di regia. Giori legge questo intreccio alla luce della ricezione pubblica di film ed eventi, scartabellando tra riviste scientifiche, rotocalchi popolari, quotidiani, note della curia  e interventi governativi. Il libro ci restituisce uno scenario che è di un’ampiezza straordinaria e contemporaneamente di dettaglio accuratissimo, presentandosi come una specie di storia della sessuopolitica gay pre-pornografica in Italia.

(Pietro Adamo, Hard Core: istruzioni per l’uso. Sessuopolitica e porno di massa, Mimesis, Milano 2021, p.217)

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Il volume di Giori è anzitutto uno studio di storia culturale dei discorsi sull’omosessualità, il quale prende in carico una mole davvero incredibile di materiali che l’autore analizza e confronta con le pratiche discorsive, i dibattiti, le leggi, l’evoluzione del costume e del sistema sociale dagli anni Quaranta agli anni Settanta, anni cruciali per la storia del nostro Paese. In primo luogo materiali filmici e audiovisivi (circa seicento), spesso mai presi in esame in relazione al tema di fondo del libro, e inoltre materiali a stampa, rotocalchi, periodici (appartenenti a diverse aree e geografie della cultura italiana, dall’estrema destra ai movimenti omofili, dalla cultura cattolica alle riviste erotiche), ma anche molti altri documenti appartenenti ad archivi e fondi di diversa provenienza, incontrati in molti anni di ricerca, che costruiscono un quadro davvero ampio e coerente di fonti e rimandi. Sotto un altro aspetto, e più nel profondo, il volume si confronta incessantemente con le metodologie di osservazione dei fenomeni richiamati, e di conseguenza con i silenzi che molta storiografia – anche se con buone intenzioni – ha acconsentito a riproporre. In altre parole, il volume – oltre alla ricchezza di documenti e analisi che propone – risulta uno strumento fondamentale da un punto di vista metodologico, perché suggerisce una prospettiva di analisi – tra storia culturale e scavo d’archivio, tra studio delle audience e analisi dei personaggi in chiave gender – che in definitiva mostra in che modo guardare e analizzare film, rappresentazioni e discorsi sull’omosessualità prodotti all’interno del sistema mediale dell’epoca.

Da questo punto di vista l’obiettivo di Giori è altresì quello di provare a impostare una storia culturale dell’omosessualità attraverso il cinema, procedendo a una ricostruzione affascinante e dettagliata delle fasi (e delle loro cause) che hanno attraversato il rapporto tra l’omosessualità e il cinema italiano. […]

La ricerca si conferma, di conseguenza, anche un tentativo di storia della rappresentazione dell’omosessualità nella più generale prospettiva della storia della sessualità, in quanto fenomeno distintivo che riesce a scoperchiare elementi rimossi e questioni dirimenti nel più ampio sfondo di cambiamenti del costume sessuale. Ma essa risulta – in un orizzonte post-foucaultiano – anche una messa a fuoco e comparazione delle mentalità, dei saperi e delle strategie di potere coinvolti in tali processi. Il testo si confronta instancabilmente con i dibattiti e talvolta le incongruenze delle audience coinvolte, mettendo anche al centro del discorso le spettatorialità (non solo omosessuali) implicate, ragionando sui pubblici, le diversificazioni e le culture del consumo, come simboliche pietre angolari dell’edificio discorsivo sull’omosessualità e gli omosessuali.

(G. Rigola, Cinergie, n.17, 2020)

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Particolarmente rinfrescante è l’abbandono della falsariga de Lo schermo velato di Vito Russo, che per molti, troppi decenni ha fatto da palinsesto alle ricerche storiche sul cinema e l’omosessualità in Italia. […] questo saggio […] apre un orizzonte culturale e storico completamente nuovo, restituendoci le radici d’un passato che in Italia è tutt’altro che finito, aprendo nel contempo inattese strade nuove per ulteriori ricerche.

(G. Dall'Orto, Pride Magazine)

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Through 11 chapters and the analysis of countless films, Giori surveys a history of repression and strategies of resistance that, beginning in the 1950s and 1960s, have slowly changed attitudes towards homosexuality. The book analyses the work of auteurs as well as popular films; it discusses critical reception as well as social practices of filmic consumption.

(Marja Härmänmaa, Nicola Lucchi, The Year’s Work in Modern Language Studies, 2019)

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"Omosessualità e cinema italiano si concentra sul periodo storico che va dalla caduta del fascismo agli anni di piombo, anni in cui 'in Italia il cinema è una cosa seria e occupa una posizione centrale nel sistema mediale […] Negli stessi anni anche la sessualità è una questione molto seria. Come altrove nella cultura occidentale, anche in Italia viene infatti caricata di un eccesso di significato', scrive Giori nella sua introduzione, sollevando una questione cruciale, e cioè che questo è 'particolarmente vero per l'omosessualità: nessun'altra variante della sessualità è stata caricata di un significato sociale nemmeno lontanamente paragonabile, né ha generato la stessa quantità di discorsi, rappresentazioni, ansie e reazioni'. […] Giori considera gli autori, la politica, il pubblico, la critica, c'è chi nega l'elemento omosessuale nell'analisi di un film o di un autore e chi legge tutto solo attraverso questa lente. Il libro di Giori, attraverso nove articolati capitoli e una ricca selezione iconografica, vuole non solo colmare un vuoto ma riequilibrare la discussione in un dibattito culturale perlomeno un po' distratto."

(C. Barbo, ViviCinema, ottobre 2019)

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Intervista sul libro al sito letture.org B

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INDICE

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Prefazione all'edizione italiana V

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Introduzione V

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1     Silenzio

1.1 Chi ha paura dello Spagnolo? – 2.2 Sepolti nell'oscurità – 2.3 La narrazione criminale – 2.4 Sotto la legge del silenzio

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2     Godersi il buio

2.1 Una scuola di omosessualità – 2.2 Un vasto pubblico – 2.2.1 Misteri all'italiana – 2.2.2 In centinaia di copie – 2.2.3 Il partito degli omosessuali – 2.2.4 Nelle ultime file – 2.3 Una relazione speciale?

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3     Spogliare l'Altro

3.1 Omosessuali di notte – 3.2 Ascesa e caduta del fusto

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4      Luchinidi e pasolinidi

4.1 È tempo di parlare – 4.2 La profezia di Fellini – 4.3 La grande alleanza – 4.4 Cinema «verde» – 4.5 Ragazzi di vita – 4.6 Un Pasolini milanese – 4.7 Smoking rosa

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5      L'amore ai tempi del panico

5.1 Aria viziata – 5.2 Mentine e guaglioni – 5.3 La finzione, tutta la finzione e nient'altro che la finzione – 5.4 Risate a episodi

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6     La rivoluzione sessuale all'italiana

6.1 Swinging Italy – 6.2 Da Lesbo al Far West

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7     Pornografia della morte

7.1 Il ritorno della narrazione criminale – 7.2 Gli strani omosessuali dei gialli

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8     L'unica cosa bella

8.1 La maleducazione del popolo italiano – 8.2 L'ideologia sullo schermo – 8.3 Dal buco ella serratura – 8.4 Persone che (non) vanno a letto insieme

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9    Omofili e gay vanno al cinema

9.1 The French Connection – 9.2 Decoro ed eccitazione – 9.3 Parricidi da sinistra

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11    Conclusione: martirio e piacere

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Indice dei nomi e dei film

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